Dignitatis //

Il card. Tauran per la fine del Ramadan: costruiamo assieme ponti di pace “Cristiani e musulmani sono fratelli e sorelle dell’unica famiglia umana”. E’ quanto sottolinea il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero per il Dialogo Interreligioso, nel mesagio in occasione dell’‘Id al-Fitr al termine del mese di Ramadan. Il porporato sottolinea che cristiani e musulmani sono chiamati a pregare e agire per la riconciliazione e la pace. Lavoriamo insieme” per “costruire ponti di pace e promuovere la riconciliazione specialmente nelle aree in cui musulmani e cristiani subiscono insieme l’orrore della guerra”. E’ quanto si legge nel mesagio del card. Tauran per la fine del Ramadan, nel quale il porporato ricorda in particolare l’importanza del “dialogo fruttuoso basato sul reciproco rispetto”. Possa “la nostra amicizia – è l’auspicio del porporato – ispirarci sempre a cooperare nel’afrontare” le numerose sfide dei nostri tempi “con sageza e prudenza”. “Ispirati dai nostri valori condivisi e rafforzati dai nostri sentimenti di genuina fraternità – soggiunge – siamo chiamati a lavorare insieme per la giustizia, la pace e il rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona” e in particolare dei “più bisognosi”. In tal modo, sottolinea, “potremo aiutare a ridurre le tensioni e i conflitti, facendo progredire

Following last Sunday’s heartfelt appeal for continued prayer for peace in the Holy Land, this morning the Holy Father Francis personally telephoned President Shimon Peres of Israel and President Mahmoud Abbas of Palestine to share his very serious concerns regarding the current situation of conflict involving in particular the Gaza Strip which, in a climate of growing hostility, hatred and suffering for the two populations, is claiming many victims and giving rise to a serious humanitarian emergency. As during his recent pilgrimage to the Holy Land and on the occasion of the invocation for peace on 8 June, the Holy Father assured them of his ceaseless prayer, and that of all the Church, for peace in the Holy Land. He reminded the presidents, whom he considers to be men of peace and seekers of peace, of the need to continue to pray and endeavour to ensure that all the interested parties and those who hold political office at local and international level work to bring an end to hostilities, making efforts to promote truce, peace and reconciliation in the hearts of those involved.VNA